Assemblare un PC non è un’operazione complessa, anzi: di base, si tratta di un’attività piuttosto semplice, la cui difficoltà cresce esponenzialmente a seconda degli obiettivi che si vogliono ottenere. In sostanza, l’assemblaggio di base è accessibile alla maggior parte delle persone, mentre la realizzazione di sistemi “custom” richiede più esperienza, conoscenza e soprattutto fantasia.
Oggi andremo ad analizzare quelle che sono le fondamenta dell’assemblaggio: per questa guida ho voluto necessariamente utilizzare un vecchio case da ufficio, in modo da far comprendere che su qualsiasi cabinet, anche quelli meno costosi, si po’ effettuare un perfetto “cable routing”.
La piattaforma utilizzata è composta da una scheda madre Foxconn Blackops X48, una CPU Intel 775 Q6600 e 4 GB di RAM OEM con dissipatore Arctic (molto alto). Il dissipatore della CPU è quello originale usato da Intel per piattaforme 775, una scelta utile per indicare con precisione le altezze fra processore e RAM.
Prima di iniziare ad assemblare i componenti all’interno del cabinet, dovremo verificarne con attenzione il funzionamento, in modo da evitare di dover smontare tutto quanto a sistema ultimato per cercare quale dei componenti utilizzati è “fallato”. Insomma, per testare il sistema andremo ad effettuare un primo assemblaggio “aperto”, collegando tutti i componenti alla scheda madre, all’alimentatore e a un monitor, per verificare che tutto sia a posto.
Una buona base di partenza è la scatola con la quale viene fornita la scheda madre, che si può usare come supporto, ma in realtà potete usare qualsiasi altro oggetto che pensiate possa servire come base antistatica.
Poggiate la scheda madre e inserite la CPU nell’alloggiamento, seguendo le istruzioni fornite sul libretto della stessa. Una volta che la CPU è in posizione montate il dissipatore di cui siete muniti (originale o custom che sia).
È bene montare prima il dissipatore per rendersi conto dell’effettivo spazio lasciato alle RAM, poiché spesso l’errore di molti è scegliere dei dissipatori o delle RAM che non siano compatibili fra loro, mentre utilizzando sistemi di dissipazione AIO o sistemi a liquido custom, il problema non sussiste.

Notare le altezze di RAM e dissipatore: se quest’ultimo fosse stato di tipo ‘custom’ non sarebbe stato possibile installare moduli di memoria così alti.
Il primo è il “chicco di riso”: in sostanza bisogna posizionare posizionare al centro esatto della CPU un piccolo chicco di pasta termica che poi si espanderà con la pressione del dissipatore.

Un piccolo “chicco” di pasta termica: ci penserà poi la pressione del dissipatore a spanderla sul core della CPU.
La seconda tecnica è conosciuta come “la linea”: fare una linea lungo l’HIS (la copertura metallica) della CPU dal basso verso l’alto o viceversa, in modo che vi sia una migliore omogeneità quando pressata.

Una linea perfettamente centrata è un ottimo punto di partenza.
Il terzo metodo (che personalmente sconsiglio), è quello del “dito”: in pratica prendete un guanto in lattice o qualcosa per coprire le dita e spalmate la pasta termica in modo circolare sulla superficie della CPU.
Ad ogni modo, che si tratti di posizionare un chicco, disegnare una linea o altro, consiglio vivamente di spalmare in modo omogeneo la pasta con una piccola spatola o con l’estremità di una carta telefonica (magari ne avete una collezione).

Pasta termica spalmata in modo omogeneo.
Una volta montato il dissipatore, montate le RAM seguendo lo schema presente nel libretto, poiché in base alla densità della RAM queste ultime andranno disposte in un modo specifico per dual, quad o triple channel.
Assemblato il “blocco”, prendete la scheda video e posizionatela nel primo slot disponibile, facendo attenzione allo shield della VGA in modo che sia perfettamente adiacente alla scheda madre, come riportato in foto.

La VGA montata in modo non corretto.

Ora la scheda video è posizionata in modo perfetto.
Fatto ciò collegate i vari cavi dal vostro alimentatore, quindi 24-pin alla scheda madre, EPS per la CPU (può essere 4 o 8-pin) e infine i connettori PCI-E per la scheda video. Se la vostra scheda madre non è munita di un pulsante di accensione on-board, potete usare una chiave per fare ponte sui pin dove va collegato il pulsante di accensione del case.
Vi renderete conto dell’avvio del sistema una volta che partiranno le ventole della CPU e dell’alimentatore.
Il vostro scopo in questa fase è semplicemente di verificare che tutto si sia avviato correttamente, quindi caricate le impostazioni di default dal BIOS (probabilmente vi verrà chiesto se il sistema è nuovo) e verificate che la RAM sia quella installata, ovvero, se avete installato 8 GB dovrete avere 8192 MB installati; verificate inoltre anche l’effettiva velocità di clock della CPU e per scrupolo le temperature dal “thermal monitor”.
Parlando di temperature, sapevate che nel bios la CPU è circa al 70-80% del suo carico? Questo fa aumentare le temperature lette dal BIOS, che risultano sempre più alte – anche di 10 gradi – rispetto all’utilizzo normale all’interno del sistema operativo. Quindi, se notate temperature di 50 gradi… non disperate, è normale anche se sarebbe meglio che l’indicatore del BIOS restasse al di sotto dei 45 gradi.
In questa fase, potete anche montare il vostro HDD o SSD, preparare una pen-drive da 8gb con l’installazione del vostro sistema operativo, o collegare un lettore DVD qualora abbiate il disco di installazione, in modo da trovarvi l’installazione pronta alla fine dell’assemblaggio.

Prima cosa: verificare la RAM installata.

Verificate con attenzione le temperature di sistema: se sono troppo alte, siete ancora in tempo per riapplicare la pasta termica.
Verificato il funzionamento di tutti i componenti possiamo procedere con l’assemblaggio vero e proprio.
Iniziate con lo scollegare i vari cavi e smontate la scheda video, lasciandola da parte per un istante. Ponetevi di fronte al case e smontate tutti i pannelli e i frontalini anteriori, prendete la mascherina della scheda madre e montatela sul retro del case applicando una leggera pressione; noterete che si incastrerà perfettamente nell’apposita “finestra”.
A questo punto munitevi delle viti necessarie per il montaggio della scheda madre (in dotazione con il case) sullo chassis, se non siete sicuri di quali usare provatele fino a trovare quelle giuste. Le viti distribuite con i cabinet, comunque, sono sostanzialmente di due tipi: a passo grande, per l’installazione di Hard Disk e il fissaggio delle schede; a passo piccolo per – appunto – l’installazione della motherboard.
Se sbagliate il tipo di vite, non disperate e munitevi di pinza, svitate la vite fin quando non riuscite a tirare fuori la scheda madre, giratela sul fianco, tenete fermo il piolino su cui si è bloccata con la pinza e dall’altro lato girate il cacciavite; si sfilerà in pochi istanti.
Se avete acquistato un dissipatore molto invasivo, probabilmente dovrete smontarlo per poter raggiungere tutti i fori per le viti: sono nove nel caso di schede in formato ATX ed E-ATX.
Arrivati a questo punto montate l’alimentatore e passate tutti i cavi necessari dietro lo chassis. Passateli uno ad uno nel migliore dei modi possibili, fate più di una prova se i cavi vi sembrano troppo tirati o in una posizione scomoda.
L’obiettivo è quello di far passare tutti i cavi necessari senza che questi si vedano più del dovuto, in modo da mettere in risalto il vostro hardware (se avete scelto un case col pannello trasparente o se avete intenzione di lasciarlo senza pannello).
Passati i cavi a 24 pin ed EPS, vi consiglio di collegare subito i cavi Sata ai vostri hard disk ed eventuali unità ottiche, poiché in molte motherboard l’accesso a questi connettori può diventare complesso una volta che la scheda video è installata.
La posizione non influisce più di tanto ma io preferisco avere i dischi sempre sulle prime porte disponibili (Sata 0 e Sata 1).

Un ‘cable routing’ ordinato: basta far passare i cavi sul lato posteriore dello chassis!
Fatto ciò si può montare la scheda video stando attenti che non si pieghi: prima di tutto tenetela su con le dita se siete posizionati col case in verticale, oppure posizionate il case in orizzontale per questa operazione, ma vi consiglio di restare in verticale se potete poiché la posizione naturale della scheda è quella, quindi avrete modo di verificare la sua reale posizione.
Quindi avvitate le viti tenendo su la scheda: ovviamente, schede video più corte e leggere, come l’AMD Fury X, sono più semplici da collocare e fissare. Una volta avvitato il tutto, passate i cavi PCI-E, se non lo avete già fatto, e cercate di posizionarli ed ancorarli dietro il case in modo da tirare “leggermente” verso l’alto la scheda video, così da aiutarla a restare in tiro e perfettamente dritta.

Il sistema assemblato correttamente, senza alcun cavo in mezzo.
Verificate di aver collegato tutto regolarmente, controllate anche più volte; collegate infine i cavi del case, Accensione, Reset, HDD-LED, Speaker, porte aggiuntive USB e quant’altro. Se la loro posizione e/o l’orientamento non sono stampati sulla scheda madre fate sempre fede al libretto di istruzioni (che molti lanciano via dalla finestra credendosi Bill Gates).
Una volta collegato proprio tutto, avviate la macchina e verificate nuovamente che sia tutto ok, soprattutto che gli hard disk siano riconosciuti correttamente dal BIOS. A questo punto se non lo avete già fatto prima, installate il vostro sistema operativo, dopodiché mettete il sistema alla prova con qualche stress test o simili (consiglio AIDA64, LinX o IBT per circa un’ora), oppure usatelo come fareste di norma.
Quando siete sicuri che tutto sia ok potete spegnerlo e chiuderlo, rimontando i frontalini, sistemando i cavi sul retro con qualche fascetta in plastica (2 Euro per 100 pezzi in qualsiasi negozio di ferramenta, sono indispensabili!) e fissando i pannelli laterali.
Ricordate sempre che la polvere è nemica del vostro sistema, quindi di tanto in tanto (io lo faccio circa una volta al mese) munitevi di aria compressa (una bomboletta è comoda, se invece usate un compressore posizionatevi a più di 30cm di distanza) e spazzate via la polvere dopo un’accurata ispezione del PC.
Controllate soprattutto le ventole del dissipatore e della scheda video, che spesso sono quelle che immagazzinano più residui delle altre e che portano al surriscaldamento.